giovedì 28 agosto 2014

PILLOLE DI FRANCHISING: ESISTE UNO STANDARD DI RISPOSTA PER LA RICHIESTA DI INFORMAZIONI AD UN FRANCHISOR?

PILLOLE DI FRANCHISING: ESISTE UNO STANDARD DI RISPOSTA PER LA RICHIESTA DI INFORMAZIONI AD UN FRANCHISOR?
Ogni azienda franchisor ha una sua peculiare modalità di ricezione delle candidature e specifiche procedure di risposta e di selezione.
L’efficienza e l’interesse al franchising dei vari marchi si misura anche su queste cose e può senz'altro costituire uno dei parametri di valutazione.

Se una azienda, anche importante, non evade delle richieste di informazione in tempi accettabili, a mio avviso rincorrerla o cercare altri canali di contatto non vale assolutamente la pena.
Una volta accertato che la sua richiesta è stata inviata in modo corretto, a numeri di telefono o indirizzi (e-mail e cartacei) che ne assicurino il ricevimento e ovviamente sincerandosi di aver dato recapiti adeguati e raggiungibili, non le resta che attendere.

Per inciso, capita anche spesso che giungano ai franchisor richieste generiche di informazioni, con indirizzi sbagliati o con numeri telefonici di improbabile reperibilità.
Ciò premesso, i tempi e la qualità di risposta, già di per sé, danno un 
segnale preciso sul franchisor.
Può darsi che le aziende che non le hanno risposto non siano più interessate allo sviluppo o che, semplicemente, non siano adeguatamente attrezzate a farlo. In entrambi i casi, è inutile insistere.
All’opposto, anche l’eccessiva pressione di qualche promotore va guardata con sospetto, soprattutto nelle fasi successive di valutazione e trattativa, che devono essere condotte nel rispetto dei tempi e delle modalità decisionali del candidato all’affiliazione

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