domenica 10 agosto 2014

"L'esperto risponde" - marzo 2010

Luca Fumagalli
"L’ESPERTO RISPONDE" - tratto da "Millionaire" - marzo 2010

Di Luca Fumagalli

1)- Ho valutato attentamente l’apertura di una attività di franchising in un settore nuovo, nell’ambito dei servizi alla persona. Ciò che mi preoccupa è il fatto che io non ho assolutamente conoscenze in quel campo. L’azienda affiliante, che pare molto seria, mi assicura che con qualche settimana di formazione e con il loro supporto io sarò in grado di gestire la mia impresa. Secondo lei, si può davvero partire senza nessuna esperienza?

Denise Loconti –Piacenza

Il franchising è, prima di tutto, cessione di know-how. Know-how significa letteralmente “sapere come” fare una cosa. Quando un azienda affiliante è seria e qualificata il trasferimento di know-how, ovvero la trasmissione dell’esperienza nello specifico dell’attività, può avvenire addirittura meglio se l’affiliato non è competente nel settoreLe condizioni perché questa specie di “miracolo” avvenga sono essenzialmente due: che l’affiliante sia bravo e che l’affiliato abbia la giusta attitudine all’attività.

La “bravura” dell’affiliante è a sua volta legata ad alcuni aspetti: da una parte l’azienda deve avere un know-how vero, sperimentato e di successo, dall’altra deve essere stata in grado di codificare questa esperienza. Infine, deve essere capace di standardizzarla e trasferirla attraverso i Manuali Operativi, la formazione iniziale e successiva, gli affiancamenti sul campo, l’assistenza e il supporto continuativi.

Per quanto riguarda l’affiliato invece, è  indispensabile che ci siano caratteristiche e attitudini specifiche per l’attività scelta: un buon lavoro di auto-valutazione può consentire di fare la scelta professionale più giusta.

Per intenderci: non è decisivo sapere tutto sul settore del turismo per essere ottimi agenti di viaggio, ma è assolutamente determinante possedere una spiccata attitudine ai rapporti interpersonali che permetta di interpretare e soddisfare al meglio le esigenze di ciascuno dei propri clienti.

Se le attitudini ci sono, qualche settimana di formazione ben fatta può dare la giusta impostazione all’affiliato e ai suoi collaboratori.

Naturalmente occorre sempre del tempo e tanta esperienza pratica, sul campo, per raggiungere le vette dell’eccellenza professionale.

Ma, ciò che conta è che, grazie al supporto dell’affiliante e all’efficacia complessiva del progetto, l’attività può essere competitiva fin da subito

In conclusione, nella mia esperienza di consulente di franchising ho avuto centinaia di occasioni per verificare come un affiliato “inesperto” ma ben formato, si sia rilevato ben presto più capace, professionale ed efficace di molti indipendenti, “presunti esperti “ di ciascun  settore.

2)- Il franchising è la formula giusta per introdurre noi giovani nel mondo del lavoro e dell’impresa?
Luca Gagliano – Gela

No, è ora che si smetta di divulgare queste deleterie “leggende metropolitane”.
Il franchising non è una specie di formula magica per risolvere il problema della disoccupazione, giovanile o senile che sia.
E’ un eccellente sistema di collaborazione tra imprese, che può avere successo solo quando nell’affiliato ci sono spirito imprenditoriale, risorse economiche adeguate e attitudini allo specifico settore di attività.
Questi aspetti non hanno niente a che vedere con l’età o l’esperienza: sono semplicemente requisiti indispensabili al successo della franchise.
Se il candidato, giovane o meno giovane, è qualificato e il progetto scelto è valido, il sistema funziona e garantisce maggior competitività all’impresa.
In tutti gli altri casi il franchising, in se e per sé, non offre alcun vantaggio occupazionale né ai giovani né ai meno giovani.

3)- Secondo lei le aziende in franchising reggono meglio la crisi rispetto a quelle indipendenti?
Angelo Pezzi – Sinalunga

Non si può generalizzare, ma è certo che “l’unione fa la forza”.
Le reti più strutturate garantiscono ai propri affiliati maggior capacità competitiva rispetto agli indipendenti, grazie alle economie di scala, alle maggiori risorse economiche, organizzative e umane su cui possono contare.

Inoltre il franchising è una formula flessibile: si creano grandi reti ma, nonostante le dimensioni, le aziende affilianti rimangono così snelle e dinamiche da essere in grado di affrontare meglio le situazioni di crisi rispetto alle organizzazioni a filiali o alle grandi imprese distributive dirette.

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