L’ESPERTO
RISPONDE - tratto da "Millionaire" - luglio/agosto 2010 - di Luca Fumagalli
Luca Fumagalli |
1-
Ho alle spalle una buona esperienza da venditore in diversi settori, sia nel
campo dei prodotti che dei servizi. Mi piacerebbe entrare nel mondo del
franchising. Vorrei capire se ci sono corsi o strade preferenziali per
diventare venditore di franchising, magari come referente per il Sud di qualche
franchisor. Lei cosa mi consiglia?
Dario
Nobile, Reggio Calabria
Per
prima cosa facciamo un po’ di chiarezza su cosa significa fare il “venditore di
franchising”.
Il
ruolo, più correttamente definito come “promotore sviluppo franchising” prevede
la selezione delle candidature per l’affiliazione per conto di una o più
aziende franchisor.
Si
tratta di conoscere a fondo le caratteristiche del progetto di franchising, il settore
in cui l’azienda opera, il profilo del candidato da ricercare, le specifiche
del contratto di affiliazione e le caratteristiche della legge sulla
affiliazione commerciale.
Quella
del “prodotto franchising” è una vendita
del tutto particolare, perché da una parte si propone al candidato un progetto di
affiliazione con le relative condizioni contrattuali, dall’altra si devono
verificare i requisiti economici, attitudinali, di localizzazione del
potenziale affiliato.
E’
una attività di contatto e di relazione, che richiede una forte predisposizione
ai colloqui telefonici e personali, la disponibilità a muoversi in territori
piuttosto vasti, una grande autonomia e uno spiccato orientamento verso i
risultati.
Le
strade aperte per chi voglia intraprendere questa professione specializzata
sono due: operare all’interno di una azienda franchisor oppure inserirsi in una
delle poche strutture italiane di consulenza che si occupano anche di promozione e di sviluppo delle reti
di franchising.
In
entrambi i casi, purtroppo, è quasi impossibile presentarsi con adeguate
competenze stante l’assoluta carenza di attività propedeutiche quali corsi,
master o altre attività formative.
Saltuariamente
associazioni come ASSOFRANCHISING organizzano iniziative quali corsi, incontri
e seminari, che tuttavia sono indirizzate principalmente alle aziende franchisor
associate e che comunque trattano gli argomenti
più generali riguardanti la formula.
Oggi
come oggi quindi un promotore sviluppo franchising si forma prevalentemente sul
campo, spesso senza nemmeno poter contare su un adeguato background teorico né
su procedure operative consolidate.
Questo
perché nella maggior parte dei progetti start up del franchising si preferisce
la modalità del fai da tè ad un supporto esperto da parte delle società di
consulenza al franchising.
In
sintesi, il consiglio al lettore è proprio quello di rivolgersi a società che
svolgono attività di consulenza, di promozione e di sviluppo reti di
franchising, magari con l’obiettivo minimo di effettuare un periodo di stage e
di apprendere i primi rudimenti della professione.
Da
lì la possibilità di venire reclutati dalle stesse società specializzate,
oppure di entrare in contatto con aziende franchisor dove ricoprire il ruolo
interno oppure, infine, di avviare l’attività autonomamente, con un proprio ufficio, una volta raggiunta
una esperienza
adeguata.
-2
Sono affiliato ad una rete che opera nel campo dei servizi. Ho manifestato più
volte la mia insoddisfazione all’azienda affiliante sia per quello che riguarda
l’andamento dell’attività, sia per il rapporto instaurato con il responsabile
franchising.
In
una recente discussione, in un momento di rabbia, ho dichiarato la mia
intenzione a lasciare l’attività. Ho saputo per vie traverse che, per tutta
risposta, l’azienda ha avviato la ricerca di nuovi affiliati sulla mia zona.
Possono
farlo, visto che ho una esclusiva di zona e il mio contratto dura altri tre
anni?
Lucio
Protti, Verona.
Nulla
impedisce all’azienda di fare iniziative di recruiting, per identificare
eventuali candidati all’affiliazione. D’altra parte è ovvio che la sua zona per
i prossimi tre anni non sarà disponibile, a meno che non sia lei a decidere
diversamente.
Presumo
che l’intenzione del franchisor sia quella di verificare la presenza di
interessati e, nel caso, di proporle la vendita dell’attività e il subentro di
terzi nel contratto.
Si
tratta di una iniziativa del tutto giustificata, dal momento che lei stesso ha
dichiarato la sua insoddisfazione e la volontà di abbandonare il business. Ma,
evidentemente, dal momento in cui lei decidesse di proseguire, l’azienda
sarebbe obbligata a mantenere fede all’esclusiva di zona contrattualmente
pattuita fino al termine del periodo di durata e quindi non potrebbe dare
spazio alle eventuali manifestazioni di interesse di altri candidati.
-3
Sto valutando diverse possibilità di
franchising. Ci sono alcuni progetti molto interessanti e penso di essere
vicino alla scelta. Fatto questo vorrei informarmi se ci sono possibilità di
finanziamento, visto che non ho disponibilità personali.
A
chi posso rivolgermi?
Giovanni
Nista, Ferrara
Caro
Signore, lei si comporta come quell’operaio in cassa integrazione che visita le
concessionarie per scegliere un’auto, entra in tutte e infine opta per l’ultimo
modello della Ferrari. Poi si ricorda che per comperarla servono un bel po’ di soldi
e allora comincia a chiedere attorno se qualcuno gli può finanziare quei 2/300.000
euro che servono allo scopo. Fuori dalla metafora, il primo passo per l’avvio di
qualsiasi attività imprenditoriale è la verifica delle risorse economiche
disponibili. Poi, casomai, si sceglie una attività con un livello di
investimento alla propria portata.
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