giovedì 26 marzo 2015

"REGOLE" - tratto dal "Manuale del Frankestein (Millionaire marzo 2015)

"Il franchising non è per tutti, e non tutti sono fatti per il franchising". quante volte abbiamo detto, sentito, letto, condiviso questa affermazione. Come si leggerà qui di seguito nell'articolo, il VERO sistema di franchising si basa su etica, regole, collaborazione e condivisione. Nella mia attività di consulente, mi trovo spesso a parlare con "imprenditori o neo imprenditori" (forse dovrei dire pseudo-imprenditori) che vogliono approcciarsi al sistema franchising, non con lo "spirito di squadra", ma con molta diffidenza ed arroganza; nel senso che una volta ascoltate le regole del sistema e del franchisor specifico, subito dopo pensano a come "fregarlo", oppure peggio ancora, pensano a come fare dopo un certo periodo a continuare l'attività da soli. Spesso la frase è questa: "perché devo pagare a loro un qualcosa che posso fare da solo? se lo fanno loro posso farlo che io magari meglio…"
Dall'altra parte però, per correttezza, bisogna dire che anche alcuni "franchisor" non rispecchiano le caratteristiche descritte, poiché anche loro sono "pseudo-imprenditori" che preferiscono sperimentare a discapito dei "franchisee" anziché scommettere insieme sul successo del business. Mi capita sovente di ricevere delle mail di affiliati che sono stati "truffati" dal "sistema" e fanno così di "tutt'erba un fascio…". Quello che consiglio a chi vuole approcciare il sistema franchising, è quello di affidarsi ad un serio consulente che opera nel franchising  in modo da valutarne i pro ed i contro dell'investimento ma soprattutto valutare se si è in linea con i Valori espressi. 
"Il sistema franchising", è un sistema di successo che ha le sue regole ed ha una sue etica ben precisa. Si consiglia l'uso solo a chi condivide i suoi VALORI.
Buona lettura
Dante D'Alfonso

"LA GABBIA" Parole come "collaborazione", "etica", "regole", "condivisione" sono alla base del franchising. Ma l'imprenditore medio italiano è davvero pronto a fare propri questi concetti?
(tratto dal "Manuale del Frankenstein" di Saverio Savelloni ed fasullo - Millionaire marzo 2015)
Nell'Italia di oggi l'imprenditore è un essere libero, indipendente, creativo. Certo! Libero di tenere i dipendenti in nero, indipendente dalle regole del mercato, creativo nel pagare le tasse. E' anche, di solito, un furbetto. Sa come farsi gli amici nella politica e nella burocrazia, si muove tra appalti truccati, tangenti e corruzione. Il suo motto è: "una mano lava l'altra". per l'imprenditore italiano niente è come si vede o come è scritto. C'è sempre il modo di fare "eccezione", di estorcere uno sconto in più, una dilazione di pagamento, una condizione di favore. Nella moderna concezione dell'imprenditoria nostrana il business è roba da pirati, dove tutto è lecito pur di fare soldi. E così i dipendenti sono limoni da spremere, i fornitori sono "stracci usa e getta", il rispetto degli impegni e delle regole è un'opinione, i clienti sono "polli da spennare". In questa economia da manicomio (i cui mirabolanti risultati sono sotto gli occhi di tutti…) il Franchising, quello autentico intendiamoci, ci sta come un cavolo a merenda.
Eh già, perché il franchising è fatto di collaborazione, di etica, di gioco di squadra, di regole, di standard qualitativi comuni, di successi condivisi. Solo a sentire questi concetti, l'imprenditore nostrane si sente prigioniero dentro una GABBIA…

LA MORALE: La formula del franchising richiede un approccio imprenditoriale evoluto, aperto, consapevole, non sempre facile da reperire e applicare nel nostro sistema economico attuale.

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