martedì 20 gennaio 2015

2008-2014: il franchising resta in salute

NEL FRANCHISING IN CRESCITA GLI STRANIERI TRA GLI AFFILIATI. IN CALO IMPRENDITORI CON LIQUIDITA' TRA 70 E 150MILA EURO.

E' un franchisee completamente diverso nella sostanza quello che si presenta sullo scacchiere del franchising italiano nel 2014 secondo l'ultimo studio di Confimprese, che mette in mostra molte luci e poche ombre in un lasso di tempo che va dal 2008, anno di inizio della crisi, al 2014. Negli ultimi sei anni è raddoppiata (dal 18 al 36%) la percentuale di franchisor che dichiarano di avere imprenditori stranieri tra i propri affiliati. Si tratta per lo più della seconda generazione, in particolare di cinesi e nordafricani. Alla maggiore incidenza della carrabile straniera si associa anche un aumento delle quote rosa: passano dal 27,2 al 33,3% i franchisor che dichiarano di avere in prevalenza affiliati donne. I settori di franchising dove le donne sono coinvolte riguardano soprattutto la gestione di negozi di abbigliamento, accessori moda, intimo, cosmetici e profumi, gioielli, prodotti dietetici e servizi (centri fitness e di bellezza, parrucchieri, articoli e servizi per i bambini). 
Interessante il capitolo sulla capacità di investimento (risorse proprie) del franchisee. Relativamente invariata (dal 36,3 al 34,8%) la quota di franchisor che hanno franchisee con una capacità di investimento compresa tra 20mila e 70mila euro. Si allarga, invece, la forbice tra i franchisor che hanno affiliati con disponibilità fino a 20mila euro (la quota sale dal 28,7 al 37,8%) e quelli che dichiarano di avere affiliati con risorse proprie da 70mila a 150 mila (la percentuale scende dal 27,2 al 19%). Invariata (7,5%) la quota di franchisor i cui affiliati hanno liquidità superiore a 150mila euro. In sintesi: per la fascia di investimenti medio bassi sembra essersi ridotto il denaro cash a disposizione.

fonte: Confimprese, Millionaire (dic/gen 2015)

Nessun commento:

Posta un commento